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CERTIFICATI BIANCHI O TITOLI DI EFFICIENZA ENERGETICA (TEE)
I cosiddetti “certificati bianchi” sono titoli al portatore, negoziabili, emessi dal Gestore dei Mercati Energetici (GME) su certificazione dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas (Aeeg), a fronte dell’applicazione di tecnologie e sistemi per migliorare l’efficienza energetica.

L’Italia, con i Decreti Ministeriali del 20 luglio 2004 per la promozione del risparmio energetico attraverso i certificati bianchi, è stato il primo paese europeo a sperimentare questo strumento di mercato applicato agli usi finali.
L’Aeeg, dopo aver definito le regole tecniche ed economiche del sistema, ripartisce annualmente tra i distributori di energia gli obiettivi nazionali di risparmio obbligatori. Gli obiettivi, che aumentano con il passare degli anni, si ottengono principalmente con la realizzazione di interventi e manutenzione come l’installazione di elettrodomestici e caldaie a gas, isolamento termico degli edifici, aumento dell’efficienza energetica dei processi industriali, ma anche con piccoli accorgimenti come l’utilizzo di lampadine a basso consumo, non lasciare gli elettrodomestici in stand-by e molti altri che si traducono, per gli utenti, in un risparmio tangibile dei costi.

I distributori di energia, ogni anno, devono dimostrare di aver osservato i limiti stabiliti consegnando all’Autorità un numero equivalente di titoli di efficienza energetica, in caso contrario vengono sanzionati.
L’Autorità valuta i risparmi energetici ottenuti dai singoli interventi e autorizza il GME a emettere i certificati bianchi a favore dei distributori, delle società controllate dai distributori stessi o delle società che operano nel settore dei servizi energetici (E.S.Co.).

Con la direttiva 32/2006 la Commissione europea ha esplicitamente indicato i certificati bianchi come uno degli strumenti che gli stati membri possono utilizzare per conseguire l’obiettivo di contenere i consumi energetici del 9% al 2016. La Direttiva prevede che nel 2011 la Commissione valuti l’opportunità di introdurre un mercato europeo dei certificati bianchi in base a un’analisi dettagliata delle esperienze in corso nei diversi paesi.